"Apprendo in questo momento la notizia della scomparsa di Luisito Bianchi, un grande personaggio, un amico che ho conosciuto a Roma ai miei tempi delle Acli. Da alcune settimane attendevo una sua risposta dopo una mia lettera in cui lo ragguagliavo di cose fiorentine. Solo adesso Vittorio Bellavite, un amico comune, invia questo doloroso comunicato.
Di Luisito ci sarebbe da parlare a lungo: fu un prete operaio, un mazzolariano convinto, un poeta, e suonava la chitarra divinamente. Sì, è certamente arrivato in paradiso. Se non lui chi?" (A.N.)
Don Luisito Bianchi è in Paradiso
Don Luisito Bianchi, 84 anni, è morto oggi all’ospedale di Melegnano (Milano), dopo un lungo periodo di sofferenze. I funerali saranno sabato 7
alle 11,30 presso l’abbazia benedettina di Viboldone (S. Giuliano milanese), dove egli risiedeva.
Insieme a un sofferto attaccamento alla Chiesa la sua voce di uomo e di credente ha testimoniato soprattutto i valori evangelici dell’assoluta gratuità dell’annuncio cristiano, che rifiuta ruoli, privilegi, denaro e potere mondano. Egli è stato discepolo di don Primo Mazzolari ed estimatore di Ernesto Buonaiuti, ha vissuto con grande partecipazione il Concilio, di cui ha denunciato ogni tentativo, in atto, di insabbiamento.
La sua opera letteraria resterà nella storia della nostra cultura. Il suo capolavoro, “La Messa dell’uomo disarmato”, è il maggiore romanzo cristiano
sulla Resistenza, che viene interpretata come una faticosa manifestazione della Parola.
Notizie sui libri di Luisito Bianche si possono trovare sul sito www.viboldone.it e su quelli del suo editore www.sironieditore.it
Milano 5 gennaio 2012
Vittorio Bellavite